Scienziato italiano. Compì i suoi primi studi a Bologna e a Firenze e
frequentò l'istituto tecnico a Livorno. Approfondito lo studio della
fisica, concepì l'idea di sfruttare le onde elettromagnetiche per
stabilire comunicazioni a distanza senza collegamento con fili. Interrotti gli
studi, fece i primi esperimenti nella villa paterna di Pontecchio (1895).
Servendosi di un oscillatore di Righi come generatore di onde e di un
coherer a limatura metallica come rivelatore, scoprì che per
ottenere risultati apprezzabili era necessario che le estremità
dell'oscillatore e del circuito rivelatore fossero collegate da un lato a un
conduttore interrato nel suolo (terra) e dall'altro lato a un conduttore isolato
(antenna) posto alla maggior altezza possibile. L'invenzione del
sistema
antenna-terra consentì di ricevere segnali chiaramente percepibili
sino a una distanza di 2.400 m. Ottenuto in Inghilterra il brevetto della sua
invenzione, il telegrafo senza fili,
M. lo offrì in esclusiva al
Governo italiano ma, ricevuto un rifiuto, continuò a effettuare i suoi
esperimenti in Inghilterra, riuscendo ad aumentare fino a 14 km la portata utile
del suo sistema. Invitato allora ufficialmente a ripetere in Italia le sue
prove, nel 1897 realizzò alcuni esperimenti nel golfo di La Spezia, dando
inizio alla collaborazione con la Marina italiana. L'Inghilterra, dove intanto
aveva dato vita alla
Marconi's Wireless Telegraph and Signal Company,
rimase però a lungo la sede della sua attività. Il nuovo sistema
telegrafico si sviluppò con estrema rapidità; la portata delle
comunicazioni fu dapprima estesa, mediante apparati sintonici, a qualche
centinaio di chilometri, poi da Poldhu, in Cornovaglia, a San Giovanni di
Terranova (12 dicembre 1901). Questi risultati posero fine ai dubbi che
circolavano all'interno degli ambienti tecnici.
M. conseguì il
successo definitivo e non smise di dare il suo contributo allo sviluppo delle
radiocomunicazioni, attraverso l'invenzione del sistema direttivo con onde
lunghe, l'ideazione del primo radiofaro marittimo, gli esperimenti con onde
corte e con onde corte e cortissime
a fascio. Chiamato a far parte di
diverse accademie e istituti scientifici internazionali, dottore
honoris
causa di molte università,
M. conseguì, insieme con
K.F. Braun, il premio Nobel per la fisica nel 1909; fu inoltre socio nazionale
dell'Accademia dei Lincei, senatore, presidente del Consiglio Nazionale delle
Ricerche, della Reale Accademia d'Italia, dell'Istituto dell'Enciclopedia
Italiana, docente di Elettromagnetica all'università di Roma, accademico
pontificio (Bologna 1874 - Roma 1937).
Guglielmo Marconi